Non ci sono spettacoli legati a questo evento.

NOI SUONAVAMO I MANDOLINI
NOI SUONAVAMO I MANDOLINI

65 min

Genere: Spettacolo Teatrale

Lingua: ITALIANO

Regia: Ylenia Santo

Con: Nadia Penzavalli Calzolaro

Un viaggio all’indietro quello di Anna. Non prevede nessun treno e nessun aereo. È un viaggio che si muove tra gli spazi della memoria, in un sali e scendi di ricordi, quelli vissuti e quelli ereditati dai racconti di famiglia, per una vita intera.

È nata a Tripoli negli anni ’40 Anna, ma suo padre, dopo la fine della guerra, ha fatto anche per lei la scelta di tornare in Italia, in quella patria mai vista e mai ambita.

Il viaggio di Anna comincia davanti ad un reportage televisivo: sono i primi anni 2000 e Gheddafi riapre le frontiere agli italiani, espulsi dalla Libia da 35 anni. È questa la stazione di partenza, che riporta Anna sulla banchina di quel porto di Tripoli, quando nel `55 lasciò per sempre quella che considerava la sua terra, diretta in un campo profughi di Catania.

È suo padre che l’ha portata via. E Anna non riesce a perdonarglielo.

Eppure questo viaggio rimetterà insieme i pezzi sparsi e confusi di un puzzle, dove il rancore si incastra perfettamente con la bellezza, il dolore aderisce allo splendore e la morte combacia con l’amore.

65 min

Genere: Spettacolo Teatrale

Lingua: ITALIANO

Regia: Ylenia Santo

Con: Nadia Penzavalli Calzolaro

Un viaggio all’indietro quello di Anna. Non prevede nessun treno e nessun aereo. È un viaggio che si muove tra gli spazi della memoria, in un sali e scendi di ricordi, quelli vissuti e quelli ereditati dai racconti di famiglia, per una vita intera.

È nata a Tripoli negli anni ’40 Anna, ma suo padre, dopo la fine della guerra, ha fatto anche per lei la scelta di tornare in Italia, in quella patria mai vista e mai ambita.

Il viaggio di Anna comincia davanti ad un reportage televisivo: sono i primi anni 2000 e Gheddafi riapre le frontiere agli italiani, espulsi dalla Libia da 35 anni. È questa la stazione di partenza, che riporta Anna sulla banchina di quel porto di Tripoli, quando nel `55 lasciò per sempre quella che considerava la sua terra, diretta in un campo profughi di Catania.

È suo padre che l’ha portata via. E Anna non riesce a perdonarglielo.

Eppure questo viaggio rimetterà insieme i pezzi sparsi e confusi di un puzzle, dove il rancore si incastra perfettamente con la bellezza, il dolore aderisce allo splendore e la morte combacia con l’amore.
Solo al LUX art house. Spettacolo teatrale a data unica con condizioni tariffarie particolari. Posto numerato.
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